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La Lancia Stratos AR0001826 è entrata nella storia

La Lancia Stratos AR0001826 è entrata nella storia


É incredibile la storia della Lancia Stratos di Comas “matching numbers” che, grazie al Team Chiavenuto, ha appena aggiunto il settimo titolo internazionale all’ albo della regina dei rally dopo le vittorie mondiali 1974, 1975, 1976 e quelle ai campionati europei 1976, 1977, 1978.
Se le prime tre sono da attribuire al reparto Corse Lancia, quelle che seguirono sono merito del preparatore biellese Claudio Maglioli. Va precisato che quest' ultimo fu colladautore Lancia e fu il primo a provare la Stratos. Prima dell’ interruzione del programma sportivo ufficiale Lancia, egli prese in carico la preparazione delle Stratos con grande felicità di clienti privati e semi ufficiali come Chardonnet, ai tempi importatore Lancia per la Francia. Le Stratos preparate da Maglioli hanno ottenuto più di cento vittorie, due titoli europei con Bernard Darniche, due titoli italiani con Tony Fassina e Adartico Vudafieri, due titoli di Spagna con Jorge de Bragation e infine due titoli greci con Siroco.
Sono proprio le MFS che hanno battuto la concorrenza totalizzando il più alto numero di vittorie per quest’ auto e, quarant’anni più tardi, Claudio sarebbe molto fiero di vedere una delle sue auto imporsi sul tetto d’ Europa e bagnare il naso ad auto ben più recenti.


La Storia
Finito l’ assemblaggio il 23 novembre 1974, AR0001826 fu preparata in versione gruppo 4 da MFS Maglioli di Biella Chiavazza e venduta al giovane imprenditore bresciano Giorgio Prestini, titolare dell’azienda Eta Beta. Nel 1980 fece la sua prima gara e l’ anno seguente venne venduta ad Ulisse Carini che disputerà due stagioni imponendosi al Rally dei Due Golfi nel 1982 davanti a Colombo-Prisco (Porsche 911 gr B) e Cocozza-Farmakakis (Talbot Lotus gr B). Ulisse Carini custodì la sua Stratos fino al 1986 e, dopo essere passata fra le mani di vari proprietari italiani, approdò in Francia da Jean Paul Sylvain nel 1989 che, nell’anno seguente, la scambiò con la Ferrari Daytona dell’amico Bernard Rodrigues. Dopo altri venti anni sarà l’ex pilota di Formula 1 Erik Comas ad acquistarla. 

Decisivo a questo punto fu l’incontro tra Comas e l’AD di Zenith Watches del gruppo LVMH, Aldo Magada. L’azienda Svizzera aveva appena deciso di basare la propria comunicazione sulle auto storiche e Comas, sapendo che Zenith deteneva la proprietà intellettuale del nome Stratos, propose il proprio programma sportivo della durata di tre anni oltre ad accettare il ruolo di testimonial e consulente. Aldo Magada, le cui origini italiane non possono essere negate, diede al pilota francese tre obbiettivi: vincere il campionato italiano 2015, organizzare una manifestazione storica nel 2016 (che sarà il World Stratos Meeting) e vincere il campionato europeo 2017. Gli ostacoli non sono mancati sulla strada del francese che ha dovuto competere con vetture più nuove e più potenti ma oggi si può senza dubbio affermare che i target sono stati raggiunti al cento per cento: 21 gare, 15 podi di cui sette vittorie. L’ ultimo obbiettivo era il più ambizioso poiché da due anni nelle competizioni storiche sono ammesse le macchine da rally fino al 1989, comprese quindi le Lancia 037 gruppo B, le Lancia Delta gruppo A, le Porsche 911 SCRS gruppo B, le Ford Sierra 4x4 gruppo A, le Subaru Legacy 4x4 gruppo A, le BMW M 3 gruppo A, e le Renault 5 Turbo.
Un altro incontro decisivo fu quello di Comas con Andrea Chiavenuto di Chiavenuto Prototipi, preparatore a Biella di vetture per le gare sul ghiaccio. “Da sei anni corro con la Stratos ed Andrea è stato l’ unico preparatore a mostrare modestia. Pur non avendo mai messo le mani su una Stratos, è stato colui che ha restituito onore alla bella italiana riportandola alle vecchie glorie. Ho per molto tempo persistito nell’affidare la mia auto a gente con esperienza ma il talento è un’ altra cosa e Andrea non ne fa difetto. Lui possiede le giuste intuizioni e quell’intelligenza meccanica che gli hanno permesso di individuare, uno dopo l’altro, quei problemi tecnici latenti che avrebbero potuto creare danni durante una gara. I rally si vincono con una preparazione perfetta in officina poiché in gara i tempi d’ assistenza sono molto brevi. Andrea ha ben capito questa realtà e ha agito di conseguenza” ha dichiarato il pilota francese.
Cosa rara ed eccezionale, AR0001826 non ha corso che nelle mani di tre soli proprietari (Prestini, Carini e Comas) e, al contrario dei team che disponevano di vari motori, ha ancora il suo motore originale a carburatori ed è una Lancia Stratos Matching Numbers. Solo gli ammortizzatori e le molle sono differenti da quelli originali mentre il cofano posteriore è stato sostituito con un modello della prima versione (71-76) per regolamento FIA.
Biella è ancora la capitale mondiale della Stratos e la regina dei rally è ancora regina.